Il progetto

Camillo Olivetti

1908
Fondazione

A Ivrea, su iniziativa di Camillo Olivetti si costituisce la Società in accomandita semplice "Ing. Olivetti et Compagnia" con lo scopo di progettare e produrre macchine per scrivere.

Il capitale iniziale è di 350 mila lire. Nei 500 metri quadrati dell'officina iniziano a lavorare 20 operai.

Sul tetto della fabbrica in mattoni rossi venne affisso un cartellone che riportava la scritta "Ing. C. Olivetti & C. Prima fabbrica nazionale macchine per scrivere".

Camillo Olivetti

1911
Olivetti M1

Olivetti M1 è stata la prima macchina per scrivere prodotta industrialmente in Italia su progetto di Camillo Olivetti.

Apparentemente assomiglia ad una macchina per scrivere prodotta da Underwood, ma ha dentro di sé una lunga serie di perfezionamenti e brevetti che la rendono particolarmente originale, facendone una degna capostipite di tutta la futura produzione Olivetti.

1924
Adriano Olivetti

L'ingegner Adriano Olivetti, primogenito di Camillo, entra in azienda: la sua prima esperienza è in fabbrica, dove lavora come operaio.

Nel 1925 si reca negli Stati Uniti dove raccoglie idee ed esperienze che utilizzerà per ammodernare la tecnologia e l'organizzazione del lavoro nell'azienda paterna.

Riccardo Levi
Aldo Magnelli

1932
Olivetti MP1

Spesso descritta come la "più bella macchina da scrivere mai realizzata", l'Olivetti MP1 (primo modello portatile) fu prodotta per la prima volta nel 1932 e rimase in produzione fino al 1950.

Le più ricercate sono conosciute come ICO, in riferimento al fondatore dell'azienda, Ingegnere Camillo Olivetti, che ha detto notoriamente: “Una macchina da scrivere non dovrebbe essere un gingillo per il salotto, ornata e dal gusto discutibile. Dovrebbe avere un aspetto elegante e serio allo stesso tempo”.

Xanti Shawinsky
Luigi Figini
Gino Pollini

1935
Studio 42

La Studio 42 è la prima macchina per scrivere semi-standard della Olivetti.

Il design della nuova macchina per scrivere "Studio 42" per la prima volta è frutto della collaborazione tra tecnici e architetti.

Il design è, infatti, degli architetti Figini e Pollini e dal pittore ti Schawinsky. È la prima macchina da scrivere semi standard della Olivetti, ed è conosciuta anche come M2.

Xanti Shawinsky
Luigi Figini
Gino Pollini

1947
Divisumma 14

La Divisumma 14 è una calcolatrice elettromeccanica automatica, su progetto meccanico di Natale Capellaro e design di Marcello Nizzoli, collaboratore dell'azienda di Ivrea dal 1938.

È esposta nella collezione permanente di design al Museum of Modern Art di New York. (assieme ad altri prodotti Olivetti), come esempio di design italiano.

Marcello Nizzoli
Giuseppe Beccio

1948
Lexikon 80

Celebre macchina per scrivere meccanica standard manuale, fu progettata dall'architetto e designer Marcello Nizzoli, collaboratore dell'azienda di Ivrea dal 1938, assieme all'ingegnere Giuseppe Beccio.

La Lexikon (assieme alla gemella M80) costituì l'erede del modello Olivetti M40, uscito nel 1930 e progettato da Camillo Olivetti e Gino Levi Martinoli.

È esposta nella collezione permanente di design al Museum of Modern Art di New York .

Natale Capellaro
Marcello Nizzoli

1949
Summa 15

La macchina sostituisce la Simplisumma, progettata da Riccardo Levi e Marcello Nizzoli stesso, rispetto alla quale permette anche di effettuare sottrazioni dirette.

Caratteristica innovativa di questa macchina è il meccanismo a quattro vie, il primo vero e proprio joystick, progettato e brevettato proprio da Natale Capellaro.

Marcello Nizzoli
Giuseppe Beccio

1950
Lettera 22

Progettata nel 1950 come secondo modello di macchina da scrivere portatile, dal designer Marcello Nizzoli, in collaborazione con Giuseppe Beccio, ha linee essenziali e gioca con una vivace varietà cromatica: nasce per essere un oggetto unico e tuttavia popolare; il suo stile inconfondibile viene riconosciuto, premiato nel 1954.

Lettera 22 è oggi pezzo cult del modernariato.

È esposta nella collezione permanente di design al Museum of Modern Art di New York.


1954
New York

È il 1954 quando viene inaugurato il Negozio Olivetti sulla Fifth Avenue di New York.

La Quinta Strada della Grande Mela è in quel momento l’ombelico del mondo, il cuore pulsante dell’economia mondiale.

Grazie allo store newyorkese, Olivetti diventa il simbolo mondiale dell'Italia di quegli anni.


1955
Compasso d'Oro

Olivetti è un nome ricorrente nella storia del Compasso d'Oro, dalla Lettera 22 premiata nella prima edizione (1954) al premio alla carriera - Gran Premio Nazionale assegnato ad Adriano Olivetti nel 1955, ai numerosi prodotti, meccanici ed elettronici, vincitori delle edizioni seguenti: in totale 14 Compassi d'Oro.

Natale Capellaro
Marcello Nizzoli

1956
Divisumma 24

Oltre che una rivoluzione nel settore dei calcolatori automatici, è diventata anche un'icona del design industriale italiano.

Fa parte della collezione permanente del Triennale Design Museum di Milano, oltre che essere conservata in molti musei dedicati al design e alla scienza e tecnica e alle macchine da scrivere. La Divisumma 24 fa anche parte della collezione permanente del MoMA di New York.

Mario Tchou
Ettore Sottsass

1959
Elea 9003

Elea 9003 è uno dei modelli di calcolatori mainframe ad altissime prestazioni sviluppati dall'Olivetti facenti parte della famiglia Olivetti Elea.

Si tratta del primo computer a transistor commerciale prodotto in Italia e uno dei primi completamente transistorizzati del mondo.

Fu concepito, progettato e sviluppato tra il 1957 e il 1959 da un piccolo gruppo di giovani ricercatori guidati da Mario Tchou.

Natale Capellaro
Marcello Nizzoli

1963
Lettera 32

Progettata dall'architetto e designer Marcello Nizzoli e ideata come erede della Lettera 22, la 32 fu molto popolare tra giornalisti e studenti ed ebbe un grande successo commerciale in tutto il mondo.

La lettera 32 ottenne un enorme successo, più del modello che l'aveva preceduta.

La sua base meccanica fu utilizzata per produrre anche i modelli della Olivetti Dora, Olivetti Lettera DL, Olivetti Valentine, ma anche le sorelle Olivetti Lettera 25 e Olivetti Lettera 35.

Ettore Sottsass

1964
Lettera DL

La Lettera DL, dove DL sta per De Luxe, fu progettata nel 1964 dall'architetto e designer Ettore Sottsass.

Uscita contemporaneamente alla Olivetti Dora, riprende meccanicamente la Lettera 32, uscita nel 1963 e progettata da Marcello Nizzoli.

Modello, raffinato ed elegante, è caratterizzato da una copertura di plastica increspata che simula la pelle, contornata da bordi di metallo, che si richiama allo stile delle macchine fotografiche del periodo.

Pier Giorgio Perotto
Giovanni De Sandre
Gastone Garziera
Mario Bellini

1965
Programma 101

L'Olivetti Programma 101 è una calcolatrice da tavolo programmabile, definita da molti "Desktop Computer" e da alcuni ritenuta il primo personal computer della storia.

Presentata per la prima volta alla grande esposizione dei prodotti per ufficio BEMA di New York nell'ottobre 1965.

Ettore Sottsass
Perry A. King

1968
Valentine

Conosciuta soprattutto come la rossa portatile, si tratta di una delle icone più grandi del design industriale.

L'importanza della Valentine è sottolineata dalla sua presenza dagli inizi degli anni settanta nella collezione permanente del Museum of Modern Art di New York, dalle sue partecipazioni a mostre sul design italiano e internazionale, dal suo enorme successo commerciale, oltre che dai riconoscimenti ricevuti per le soluzioni innovative adottate dai progettisti nella fase di realizzazione.

Ettore Sottsass
Hans Von Klier

1970
Summa 19

La componente più interessante della Summa 19 è la scocca che venne progettata da Ettore Sottsass e Hans von Klier.

La meccanica interna, invece, rispondeva essenzialmente all'esigenza di mantenere basso il prezzo di vendita. Questa impostazione venne confermata con l'introduzione, a partire dal 1971, della variante ridotta 19-R.

Vince l'ambito Compasso d'oro, ma avrà un modesto successo commerciale a causa della concorrenza delle prime calcolatrici elettroniche.

Mario Bellini

1972
Lettera 35

La Lettera 35 fu progettata nel 1972 da Mario Bellini.

Riprende meccanicamente la Lettera 32, uscita nel 1963 e progettata da Marcello Nizzoli.

La macchina presenta un design compatto per creare l'immagine di una macchina professionale, ispirandosi per il design alla Olivetti Lettera 36.

Ettore Sottsass
George Sowden

1976
Computer P6060

Il computer P6060, presentato alla fiera di Hannover nel 1976 come minicomputer dedicato ad applicazioni tecnico–scientifiche, viene spesso utilizzato anche per complesse applicazioni gestionali.

Una macchina di aspetto imponente ma completa di tastiera, stampante termica, monitor al plasma, anche se visualizza una sola linea di testo, un doppio drive richiudibile per floppy disk da 8”.

Filippo Demonte
Mario Bellini

1978
Olivetti ET 101

Presentata allo SMAU di Milano nel 1978, la macchina fu la prima macchina per scrivere elettronica prodotta al mondo. Il primato, insieme alla mancanza iniziale di concorrenza, fu una delle cause del grande successo di questa macchina.

Negli anni successivi seguirono altri modelli come il 111 e 115.

Mario Bellini

1979
Lettera 10

La Lettera 10 fu progettata nel 1978 da Mario Bellini e commercializzata a partire dal 1979.

Come già la Olivetti Dora, la Olivetti Valentine, la Olivetti Lettera DL, la Olivetti Lettera 25 e la Olivetti Lettera 35, riprende meccanicamente la Lettera 32, uscita nel 1963 e progettata da Marcello Nizzoli.

Fa parte della collezione permanente del MoMA di New York.

Ettore Sottsass

1982
Olivetti M 20

L'M 20 è il primo computer Olivetti, la macchina con cui l'azienda di Ivrea fa il suo ingresso nel mondo dei Personal Computer.

Interamente progettato a Cupertino nel 1980 e lanciato nel 1982.

Il design è affidato nuovamente alla matita di Ettore Sottsass.

Mario Bellini
Hagai Shvadron

1992
Quaderno

Il Quaderno è un miniportatile, più piccolo di un notebook, prodotto dalla Olivetti in due versioni a partire dal 1992: Quaderno (PT-XT-20) e Quaderno 33 (PT-AT-60).

La prima versione non ebbe il successo sperato, per questo motivo la Olivetti decise di presentare una nuova versione ad appena un anno dalla prima, il Quaderno 33, equipaggiata con il sistema operativo Windows 3.1.